Pietre preziose blu: quali sono e quanto valgono

Alcune vantano straordinarie somiglianze, ma possono celare notevoli differenze: stiamo parlando delle pietre preziose blu, molto utilizzate nella realizzazione di gioielli e altri manufatti d’oreficeria. Sfumature, intensità, uniformità cromatica dipendono dal grado di purezza delle gemme e dalla loro struttura, in grado di metterne in risalto le caratteristiche. Per entrare nel dettaglio sull’argomento, basta proseguire nella lettura.

Pietre preziose blu: i nomi di quelle più famose

Le gemme dal colore blu o azzurro intenso sono piuttosto comuni. Il motivo non è difficile da comprendere: il riscontro frequente di questa tonalità è dovuto alla presenza di tracce di minerali come vanadio (V), ferro (Fe), cobalto (Co), boro (B) e titanio (Ti), ampiamente diffusi in natura.

Se dovessimo fare un elenco di tutte le pietre preziose sarebbe veramente molto lungo, pertanto ci limiteremo a indicare quelle più impiegate per la realizzazione di gioielli in oro. Tra le più conosciute dal pubblico troviamo le seguenti:

  • Acquamarina blu
  • Diamante blu
  • Topazio blu
  • Zaffiro

Le varietà appena presentate sono lucide e hanno durezza compresa tra 7.5-8 (acquamarina) e 10 (diamante), secondo la scala di Mohs.

Pietre preziose azzurre: quali sono?

Lucide, opache, di più carature e dimensioni: il mondo delle gemme blu è veramente variegato. Per questo le troviamo spesso in bracciali, anelli, orecchini, ciondoli, collane e molti altri prodotti della tradizione orafa. Ecco quali sono le più apprezzate:

  • Acquamarina azzurra
  • Apatite
  • Calcedonio (agata o quarzo blu)
  • Cianite
  • Diamante azzurro
  • Iolite
  • Lapislazzuli
  • Tanzanite
  • Topazio azzurro
  • Tormalina
  • Turchese
  • Zircone azzurro

Quali sono le più preziose?

Tra le gemme appena presentate, le più preziose sono i diamanti blu (abbastanza rari e in genere provenienti dall’India), la cui colorazione deriva dalla presenza di boro. Il prezzo può arrivare fino a 94000 € al carato per le varietà con riflesso grigio e quadruplicarsi per quelle senza sfumature. Nella determinazione del loro valore, bisogna tenere presente una regola: più la tonalità è intensa e tendente all’azzurro, più la valutazione sarà alta.

Anche gli zaffiri fanno parte delle pietre più pregiate in circolazione, in particolar modo quelli che vengono dagli altipiani del Kashmīr. Vantano un’elevata durezza (9 nella scala di Mohs), pari a quella dei rubini e di altri minerali estratti dal corindone. L’abbinamento più in voga è quello con gioielli in oro bianco e diamanti, per cadeaux importanti.

Pur appartenendo alla categoria dei semi-preziosi, a nostro avviso merita una menzione il topazio blu, il cui colore dovuto alle tracce di ferro all’interno della struttura cristallina. Rispetto a qualche decennio fa le valutazioni risultano ribassate, in quanto estraibile con una certa facilità grazie alle nuove tecniche. Ha una durezza pari a 8 e un’accentuata tendenza a suddividersi in piani paralleli a quelli cristallografici (sfaldabilità).

Quanto alla tanzanite, di origine africana e di recente scoperta, si tratta di una pietra meno dura rispetto alle altre (valore 6.5 nella scala di Mohs). In realtà, è una gemma plecroica: la sua colorazione dipende non solo dalla presenza di determinati minerali, ma anche da come viene colpita dalla luce.

Quanto vale una pietra blu?

La risposta è: dipende da vari fattori, pertanto non è possibile effettuare una valutazione precisa. Al momento, infatti, il mercato propone una vasta gamma di gemme azzurre per ogni fascia di prezzo, quindi calcoli e perizie vanno fatti caso per caso. Tuttavia, possiamo affidarci ad alcuni indicatori in merito al valore. Oltre alla caratura, nella definizione dell’importo finale acquisisce una grande importanza l’intensità del colore e l’assenza di sfumature che si discostano dalla gamma dei blu.
Queste ultime, in particolare, sono il segnale della presenza di impurità (impurezze, in gergo tecnico), quindi portano a un abbassamento della quotazione. Naturalmente, la conferma di parametri e composizione avviene sempre dopo accurati rilievi spettrografici e mineralografici, in grado di dare risultati precisi.